vlr946
07-06-2011, 15:55
Poteva essere il periodo tra il 1969 e il 1971 circa, quando ho avuto il piacere di guidarne frequentemente una: nera con hard top, sedili in pelle rossa, volante a quattro razze e con i vari pomelli, compreso quello del cambio, color bianco latte, cerchi fissati con una farfalla (occorreva un apposito martello per avvitarla e svitarla), parafanghi anteriori molto forti, un po' a gobba, ma davvero slanciata ed elegante: insomma, macchina molto potente ed autorevole. Mi hanno detto che la abbia ritirata la Casa e che attualmente sia esposta in qualche salone o al Museo.Apparteneva a mio cugino, Avv. Francesco Granata Rende, recentemente scomparso, all’epoca studente universitario di giurisprudenza, come me, ma in un'Università diversa. Quando finivo i miei esami, lo raggiungevo ad Urbino, dove lui studiava ed era ben inserito: lì, tra i tanti locali della costa romagnola e l’I.S.E.F. (Istituto Superiore di Educazione Fisica), che straripava di ragazze carine e simpatiche, ma non ve ne erano solo in quell’Istituto, era bello andare e abbastanza facile divertirsi; poi, confesso che con quella macchina eravamo parecchio facilitati, anche se non ci rendevamo conto di avere per le mani un mito. Col senno di poi tutto sembra prevedibile: pensate che la 507 fu pagata £it. 1.700.000 o al massimo £. 1.900.000, che per l'epoca erano tanti soldi, forse paragonabili ai 40/50.000 €. di oggi, comunque nulla rispettoa ai valori raggiunti oggi dallauto. Poi, per il costo della manutenzione, le difficoltà delle riparazioni e del reperimento dei pezzi in Calabria, dove viveva mio cugino dopo aver concluso gli studi, ma molto più per superficialità, l’auto fu venduta a pochi soldi per acquistare una Porsche 911 S usata.Ricordo ancora il soffio cupo degli otto cilindri e la morbida precisione del cambio; la leva, piuttosto corta, entrava con un dolce scatto nelle sedi delle marce (quattro + retro-marcia avanti a sx).Mi viene in mente che una sera d’inverno, passata la mezzanotte, nevicava un po’, la 507 si fermò pian piano in cima ad una salitina: sia per l’incapacità di far qualcosa di serio, che per la neve e per l’ora tarda decidemmo di lasciarla lì (incoscienti !), per poi tornare a prenderla il giorno dopo; il fatto avvenne sulla strada che da Camerino porta a Muccia, in provincia di Macerata. Quindi, facemmo l’autostop e dormimmo in un Motel Agip lì vicino.
La mattina dopo, ci facemmo accompagnare alla 507, che trovammo in perfetto ordine, coperta di neve, la spingemmo in più persone e, superata la salita, raggiungemmo l’officina di un certo Cucculelli (sita a Muccia), specializzato in Alfa Romeo, ma meccanico molto esperto e stimato nella zona.
Le nostre facce, tirate per la preoccupazione del costo del danno (che avremmo sostenuto a metà, come facevamo sempre con tutto), si rasserenarono subito, appena il maestro Cucculelli , dopo pochissimi minuti, ci spiegò che non c’era alcun guasto alla macchina, ma che si trattava soltanto di una banale questione di alimentazione: infatti, il serbatoio della benzina non era vuoto, ma stava quasi in riserva, tant’è vero che lo strumento non segnalava ancora ciò in modo evidente. Insomma, ci fu detto che avremmo potuto evitare facilmente che la macchina andasse in panne se solo avessimo azionato una levetta, della quale sporgeva soltanto una testina d’acciaio, quasi invisibile, collocata nella fiancata sx in basso,sotto lo sportello di guida, che serviva a regolare il pescaggio della benzina, quando questa cominciava a scarseggiare.
Ho poi molti altri ricordi, collegabili alla 507 ed a quel bel periodo, ma invoco il diritto alla privacy……. :D:):ok:
La mattina dopo, ci facemmo accompagnare alla 507, che trovammo in perfetto ordine, coperta di neve, la spingemmo in più persone e, superata la salita, raggiungemmo l’officina di un certo Cucculelli (sita a Muccia), specializzato in Alfa Romeo, ma meccanico molto esperto e stimato nella zona.
Le nostre facce, tirate per la preoccupazione del costo del danno (che avremmo sostenuto a metà, come facevamo sempre con tutto), si rasserenarono subito, appena il maestro Cucculelli , dopo pochissimi minuti, ci spiegò che non c’era alcun guasto alla macchina, ma che si trattava soltanto di una banale questione di alimentazione: infatti, il serbatoio della benzina non era vuoto, ma stava quasi in riserva, tant’è vero che lo strumento non segnalava ancora ciò in modo evidente. Insomma, ci fu detto che avremmo potuto evitare facilmente che la macchina andasse in panne se solo avessimo azionato una levetta, della quale sporgeva soltanto una testina d’acciaio, quasi invisibile, collocata nella fiancata sx in basso,sotto lo sportello di guida, che serviva a regolare il pescaggio della benzina, quando questa cominciava a scarseggiare.
Ho poi molti altri ricordi, collegabili alla 507 ed a quel bel periodo, ma invoco il diritto alla privacy……. :D:):ok: