DIVER
13-07-2007, 00:35
ok per prima cosa la scheda di presentazione allegata al modello:
BRABHAM BT 50 BMW TURBO
Brabham, campione di F1 nel 1981, nel 1982 ha intrapreso una nuova impresa unendo le forze con BMW in una ricerca per imparare ed esaminare un nuovo motore sovralimentato di ultima progettazione. BMW ha scelto la Brabham per due motivi. Primo desideravano essere coinvolti con qualcuno che avesse influenza sulle cose che accadevano in F1, secondo BMW desiderava unire le forze con un uomo che ha il knowhow tecnico di Gordon Murray, progettista principale della Brabham. Bernie Ecclestone, proprietario della Brabham, ha fatto progettare a Murray un telaio intorno a questo piccolo e compatto motore DOHC a quattro cilindri da 1.5 litri, ed il risultato era una vettura da corsa estremamente chiara ed estremamente veloce. Con tanti anni di successi usando il semplice ed economico motore Ford-Cosworth, nel 1982 la Brabham non ha cambiato subito completamente con BMW, ma ha corso sia con le vecchie BT49 che con le nuove BT50. Essendo un nuovo motore, è normale all’inizio avere dei maldidenti prima di tutti i successi; comunque già quinta corsa la combinazione di Brabham e BMW con la BT50 ha vinto il GP deò Canada a Montreal, dimostrando che questo piccolo motore aveva almeno tanta potenza quanto i V6. Con una pressione di sovralimentazione di 1.8 atmosfere il BMW Turbo produceva 570 cv a 11.000 giri/min; questo genere di potenze ha richiesto un cambiamento completo della sospensione e dell’equilibrio delle masse. Altri problemi da risolvere erano di dissipazione del calore e di raffreddamento. Il 1983 poi determinerà molti nuovi cambiamenti nei regolamenti per quanto riguarda pressione di sovralimentazione del turbo, aerodinamica, effetto suolo, uso delle minigonne ecc., ma una cosa che si continuerà a vedere è il team Brabham di Ecclestone che prova a vincere un altro campionato del mondo. Sapevano che accettando l’accordo con BMW nel 1982 non avrebbero potuto vincere; tuttavia, era evidente che presto le regole sarebbero, e che le limitazione di sovralimentazione avrebbero sfavoriti i motori plurifrazionati. Inoltre con le velocità massime superiori possibili con questi motori c’è una preoccupazione crescente per la sicurezza fra i piloti e le squadre sulla costruzione delle monoscocche. Nelson Piquet, campione del mondo 1981 e pilota Brabham, ha avuto due grandi incidenti nel 1981 e nel 1982, ma ha sofferto soltanto degli scossoni grazie alla robusta costruzione della BT49 e della BT50, a controprove delle severe ferite riportate da alcuni piloti con vetture in honeycomb d’alluminio. Entrambi i piloti della Brabham, Nelson Piquet e Riccardo Patrese, come anche tutti gli altri piloti, spingono queste macchine in pista al limite e anche oltre, così risulta di estrema importanza lavorare alla costruzione di veicoli più sicuri. Dopo tutto, sono i consumatori di automobili che traggono beneficio dalle innovazioni testate sulle piste dei GP. Brabham ha dimostrato di essere leader del settore, e ci si aspetta che trneranno presto alla vittoria con la BT50 motorizzata BMW.
ora due parole sul modellino anzi sui modellini visto che ne ho fatti 2 perchè a metà del primo non ero soddisfatto e quindi sono partito con il secondo pronto a cannibalizzare il primo (cosa che non è successa), scala 1:20, marca Tamiya, trovati casualmente uno a Bath e l'altro a Kuala Lumpur. E'modello fuori produzione da parecchi anni (almeno 15) e devo dire che la qualità degli stampi di circa 25 anni fa faceva veramente schifo, mai avuto così tanti problemi di assemblaggio, il che ha richiesto un aumento di ore incredibile per una qualità tutto sommato modesta.
comunque eccole:
http://www.bmwyoungtimerclubitalia.it/public/files/DSCN0109.JPG
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BRABHAM BT 50 BMW TURBO
Brabham, campione di F1 nel 1981, nel 1982 ha intrapreso una nuova impresa unendo le forze con BMW in una ricerca per imparare ed esaminare un nuovo motore sovralimentato di ultima progettazione. BMW ha scelto la Brabham per due motivi. Primo desideravano essere coinvolti con qualcuno che avesse influenza sulle cose che accadevano in F1, secondo BMW desiderava unire le forze con un uomo che ha il knowhow tecnico di Gordon Murray, progettista principale della Brabham. Bernie Ecclestone, proprietario della Brabham, ha fatto progettare a Murray un telaio intorno a questo piccolo e compatto motore DOHC a quattro cilindri da 1.5 litri, ed il risultato era una vettura da corsa estremamente chiara ed estremamente veloce. Con tanti anni di successi usando il semplice ed economico motore Ford-Cosworth, nel 1982 la Brabham non ha cambiato subito completamente con BMW, ma ha corso sia con le vecchie BT49 che con le nuove BT50. Essendo un nuovo motore, è normale all’inizio avere dei maldidenti prima di tutti i successi; comunque già quinta corsa la combinazione di Brabham e BMW con la BT50 ha vinto il GP deò Canada a Montreal, dimostrando che questo piccolo motore aveva almeno tanta potenza quanto i V6. Con una pressione di sovralimentazione di 1.8 atmosfere il BMW Turbo produceva 570 cv a 11.000 giri/min; questo genere di potenze ha richiesto un cambiamento completo della sospensione e dell’equilibrio delle masse. Altri problemi da risolvere erano di dissipazione del calore e di raffreddamento. Il 1983 poi determinerà molti nuovi cambiamenti nei regolamenti per quanto riguarda pressione di sovralimentazione del turbo, aerodinamica, effetto suolo, uso delle minigonne ecc., ma una cosa che si continuerà a vedere è il team Brabham di Ecclestone che prova a vincere un altro campionato del mondo. Sapevano che accettando l’accordo con BMW nel 1982 non avrebbero potuto vincere; tuttavia, era evidente che presto le regole sarebbero, e che le limitazione di sovralimentazione avrebbero sfavoriti i motori plurifrazionati. Inoltre con le velocità massime superiori possibili con questi motori c’è una preoccupazione crescente per la sicurezza fra i piloti e le squadre sulla costruzione delle monoscocche. Nelson Piquet, campione del mondo 1981 e pilota Brabham, ha avuto due grandi incidenti nel 1981 e nel 1982, ma ha sofferto soltanto degli scossoni grazie alla robusta costruzione della BT49 e della BT50, a controprove delle severe ferite riportate da alcuni piloti con vetture in honeycomb d’alluminio. Entrambi i piloti della Brabham, Nelson Piquet e Riccardo Patrese, come anche tutti gli altri piloti, spingono queste macchine in pista al limite e anche oltre, così risulta di estrema importanza lavorare alla costruzione di veicoli più sicuri. Dopo tutto, sono i consumatori di automobili che traggono beneficio dalle innovazioni testate sulle piste dei GP. Brabham ha dimostrato di essere leader del settore, e ci si aspetta che trneranno presto alla vittoria con la BT50 motorizzata BMW.
ora due parole sul modellino anzi sui modellini visto che ne ho fatti 2 perchè a metà del primo non ero soddisfatto e quindi sono partito con il secondo pronto a cannibalizzare il primo (cosa che non è successa), scala 1:20, marca Tamiya, trovati casualmente uno a Bath e l'altro a Kuala Lumpur. E'modello fuori produzione da parecchi anni (almeno 15) e devo dire che la qualità degli stampi di circa 25 anni fa faceva veramente schifo, mai avuto così tanti problemi di assemblaggio, il che ha richiesto un aumento di ore incredibile per una qualità tutto sommato modesta.
comunque eccole:
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