gianlucar_67
04-06-2009, 10:33
La fine del mito dell' impresa privata a tutti i costi.
Chio si ricorda la Tennesse Walley Authority fatta da Roosvelt dopo il 1929?
Ciao, gianluca.
General Motors - 03.06.09
Massimo Mucchetti spiega oggi dalle colonne del Corriere della Sera il fallimento di General Motors, che ieri ha “portato i libri in Tribunale” ed ha chiesto la procedura fallimentare ai sensi del Chapter 11. Del fallimento di GM (“Bancarotta pilotata per il gigante americano”) si occupa anche La Repubblica, ricordando che il 60 per cento della compagnia sarà controllato dal Tesoro Usa. Federico Rampini scrive della fine del “mito dell'imprea privata”, perché oggi negli Usa “è l'ora di 'Government Motors'”. Anche Il Foglio – che come Rampini scrive che il copyright è di osservatori Usa – scrive: “Nasce Gm, Government Motors”. La casa automobolistica non sarà smembrata, Il Sole 24 Ore scrive in apertura che “Obama salva la Gm in bancarotta”. La Casa Bianca fa sapere di essere un “partner riluttante”, nel senso che non ha intenzione di influire sulle decisioni del management. L'obiettivo al contrario di “far emergere in de o tre mesi una azienda nuova, pronta a tornare in Borsa nel 2010 e che assorbirà le attività più pregiate del vecchio gruppo per rilanciare il marchio e tornare al profitto”. Nelle pagine successive il quotidiano di Confindustria si occupa anche di Chrysler, che ieri ha avuto il via libera dal Tribunale fallimentare Usa per la sua alleanza con Fiat. Le atività della casa automobilistica di Detroit passeranno ad una newco, la quale contemporaneamente rileverà alcune passività della vecchia società e verserà a quest'ultima circa 2 miliardi di dollari in contanti, che serviranno a ripagare in parte i creditori. Fiat trasferirà tecnologia e know-how e accesso ai mercati esteri, ottenendo in cambio il 20 per cento della nuova Chrysler. Ai lavoratori va il 55 per cento, al Tesoro Usa l'8, al governo canaedese il 2. Il Sole 24 Ore offre anche una analisi dello storico dell'industria Giuseppe Berta dal titolo: “Con Gm finisce un grande capitolo del Novecento”.
Chio si ricorda la Tennesse Walley Authority fatta da Roosvelt dopo il 1929?
Ciao, gianluca.
General Motors - 03.06.09
Massimo Mucchetti spiega oggi dalle colonne del Corriere della Sera il fallimento di General Motors, che ieri ha “portato i libri in Tribunale” ed ha chiesto la procedura fallimentare ai sensi del Chapter 11. Del fallimento di GM (“Bancarotta pilotata per il gigante americano”) si occupa anche La Repubblica, ricordando che il 60 per cento della compagnia sarà controllato dal Tesoro Usa. Federico Rampini scrive della fine del “mito dell'imprea privata”, perché oggi negli Usa “è l'ora di 'Government Motors'”. Anche Il Foglio – che come Rampini scrive che il copyright è di osservatori Usa – scrive: “Nasce Gm, Government Motors”. La casa automobolistica non sarà smembrata, Il Sole 24 Ore scrive in apertura che “Obama salva la Gm in bancarotta”. La Casa Bianca fa sapere di essere un “partner riluttante”, nel senso che non ha intenzione di influire sulle decisioni del management. L'obiettivo al contrario di “far emergere in de o tre mesi una azienda nuova, pronta a tornare in Borsa nel 2010 e che assorbirà le attività più pregiate del vecchio gruppo per rilanciare il marchio e tornare al profitto”. Nelle pagine successive il quotidiano di Confindustria si occupa anche di Chrysler, che ieri ha avuto il via libera dal Tribunale fallimentare Usa per la sua alleanza con Fiat. Le atività della casa automobilistica di Detroit passeranno ad una newco, la quale contemporaneamente rileverà alcune passività della vecchia società e verserà a quest'ultima circa 2 miliardi di dollari in contanti, che serviranno a ripagare in parte i creditori. Fiat trasferirà tecnologia e know-how e accesso ai mercati esteri, ottenendo in cambio il 20 per cento della nuova Chrysler. Ai lavoratori va il 55 per cento, al Tesoro Usa l'8, al governo canaedese il 2. Il Sole 24 Ore offre anche una analisi dello storico dell'industria Giuseppe Berta dal titolo: “Con Gm finisce un grande capitolo del Novecento”.