Si è detto e scritto tantissimo, ormai, in merito al cosiddetto ingarello (o all’ingarellarsi): quando due o più utenti della strada ingaggiano tra di loro una disputa o un confronto sui loro mezzi e/o sulle loro performance di guida, si dice appunto, che si sono ingarellati. Tale disputa, un tempo molto fiorente sulle nostre strade, è andata via via scomparendo ma, ogni tanto, capita ancora di potersi ingarellare con qualcuno.
Penso sia chiaro a tutti, ormai, che sono un estimatore dell’ingarello ma non di quello negativo, fine a sé stesso, brutto e pericoloso che il più delle volte termina non un dito medio alzato o con un sonoro “vaffa” rivolto all’’altro “concorrente”, bensì sono un amante ed un fautore dell’ingarello buono, quello bello e divertente, meno pericoloso (sì, paradossalmente è così) e che il più delle volte termina con un saluto tra i due antagonisti oppure, se si è più fortunati, con una sosta al bar, insieme, anche se si è perfetti sconosciuti.
Cosa ci spinge all’ingarello? Mostrare la nostra “potenza”? Dimostrare chi lo ha più lungo? Diritto di prevaricazione nei confronti degli altri? No, niente di tutto questo…divertimento, puro e semplice divertimento; quel divertimento che ti fa sorridere, che ti fa apprezzare ancora e sempre la tua vettura/moto, le tue capacità di guida ed anche la tua voglia di confrontarsi, sempre e comunque. Tutto questo secondo il mio modesto punto di vista e tutto riscontrabile in quello che ho descritto come l’ingarello “buono”, quello da gentlemen drivers, per intenderci.
Come dicevo all’inizio, ancora oggi, qualche buon confronto lo si può ancora apprezzare e proprio poche ore fa, mi è capitato di divertirmi come non mi accadeva da tempo.
Complice la bella giornata di sole, dopo pranzo, decido di fare un giretto con la mia E46 e farle sgranchire un po’ le ruote…mi avvio verso la solita strada statale extraurbana di cui ho narrato ancora su queste 3D ed inizio a muovermi con gradualità per portare tutti gli organi meccanici ed i fluidi alla giusta temperatura, come faccio di solito.
La giornata, come dicevo, è splendida e la temperatura esterna, relativamente alta, fa sì che l’attesa risulti bassa ed in men che non si dica mi trovo a viaggiare sui 100 km/h con un filo di gas. Non ho particolari velleità “corsaiole” ed allora procedendo a quella velocità, mi soffermo a fare dei conteggi e delle valutazioni sul regime che la mia 330 ha viaggiando a quell’andatura e sul fatto che si abbia, comunque, il motore nell’arco di coppia ottimale. L’occhio mi cade sull’odometro (come direbbe il buon Bolletta J ) e penso tra me e me: “Caspita, sono quasi a 200.000 km ma sembra che tale chilometraggio non impensierisca affatto la mia Bmw..però…” e mi viene spontaneo fare una carezza sul cruscotto della mia…amata.
Proseguo più o meno a quell’andatura (dalla partenza avrò percorso una quindicina di km) ed intanto faccio delle prove sulla ripresa..sempre in 6° marcia riprendo da 100 km orari (con il contagiri che segna 1.750 giri/min) e noto che la spinta è ancora possente e non ho assolutamente bisogno di usare il cambio…in un attimo si arriva a 140 e rifletto che in questo modo, disimpegnarsi in un sorpasso, ad esempio, risulta ancora facile e tutto può avvenire in sicurezza.
Mi si apre davanti un rettilineo e, alla fine dello stesso, sulla sinistra, da una stazione di servizio, un’Audi TT cabrio si immette sulla carreggiata con un po’ troppo anticipo in quanto sono in prossimità della stazione di servizio, non è un problema: complice anche la correttezza dell’audista che ha il buon senso di spostarsi rapidamente a destra, riesco a sfilarlo poco prima della curva a destra.
Imposto la curva, punto alla corda, gas costante e in un attimo è bella che superata. Altro piccolo rettilineo e poi, curva a sinistra.
Quella che sembrava, fin’ora, una noiosa passeggiata domenicale su di una strada extraurbana, si tramuta in un attimo in una esperienza davvero divertente quando nello specchio retrovisore, vedo comparire 3 motociclisti che arrivano discretamente veloci. Cavalcano delle Ducati Monster, presumo, o qualcosa del genere dato che hanno una posizione di guida abbastanza eretta.
Uno di loro, in particolare, mi arriva abbastanza vicino ma non mi passa, nonostante abbia la possibilità e lo spazio per farlo…sembra che attenda una mia mossa…
Non lo faccio attendere e, senza scalare, accelero e lui, mi segue J
La prima curva a sinistra si avvicina ma non mollo..imposto, sento la E46 che si acquatta come un felino pronto al balzo, gas costante e la percorro velocissimo….sento gli pneumatici sotto sforzo ma, nonostante i km sulle spalle (nel vero senso della parola J), tengono. Subito dopo ancora una curva sinistra mette sotto esame il telaio della Bmw che risponde alla grande e mi permette di guadagnare qualche metro sul mio avversario.
Si apre davanti un lungo rettilineo che mi permetterebbe di allontanarmi con relativa facilità ma c’è del traffico…non ci voleva. Una Opel Corsa è impegnata in un sorpasso e in un attimo le sarei addosso ma poi dovrei frenare di brutto per non tamponarla ma non mi conviene, penso. Alzo il piede ed inizio a rallentare dandole il tempo di terminare il sorpasso. Nel frattempo il motociclista si è rifatto sotto e so che non si farà sfuggire l’occasione di passarmi, con facilità in ripresa. L’Opel, accorgendosi, che alle sue spalle, qualcosa di “terribile” sarebbe accaduto di lì a poco, si affretta nella manovra e mi lascia uno spazio abbastanza ampio a sinistra in modo tale da potermi fare aprire il gas mentre sta rientrando a destra. Ho campo e visuale liberi di fronte a me e così affondo il gas. La 330 risponde immediatamente ai miei imput ed in un attimo siamo a 160 e la velocità sale ancora. La moto alle mie spalle, non avendo una visuale ottima come la mia non riesce ad aprire il gas altrettanto rapidamente ma cerca di rifarsi subito dopo. Siamo sul filo dei 200 ma proprio nel momento in cui cerca di uscire dalla mia scia per effettuare il sorpasso, la curva a destra, è ormai prossima e si attacca ai freni.
Evidentemente conosce anche lui la strada: questa curva ha il manto stradale non in perfette condizioni nel senso che ha numerosi microavvallamenti che fanno scomporre non poco una vettura, figuriamoci una moto. Riesco, dunque, a tirare la staccata ed “aggiudicarmi” anche questa curva. Nel frattempo sono arrivati anche gli altri due compari ed il terzetto di motociclisti si è ricompattato a alle mie spalle. Riesco a percorrere la curva ancora abbastanza veloce nonostante gli avvallamenti ma, disdetta!!! …..una utilitaria con targa rumena che viaggia molto piano mi compare davanti all’uscita della curva e mi costringe ad una rapida ed intensa frenata con scalata dalla 6° alla 5° ed, infine, alla 4° marcia. Non ho lo spazio per passare in quanto sulla corsia opposta c’è del traffico e così, le moto, si prendono la loro rivincita…non tutte, a dire il vero J
Appena si apre uno spiraglio, freccia a sinistra ed esco…sono in 4°, la 330 riprende bene ma non c’è storia con le due moto più agili e leggere alle mie spalle…non faccio in tempo a passare in 5° e a rientrare a destra che due di loro mi passano di brutto ed allungano. Il terzo motociclista non riesce ad approfittare della manovra anche perché, nel frattempo, non sono deciso a gettare la spugna e passo rapidamente dalla 5° alla 6° prima della successiva curva a destra e cerco di raggiungere i due fuggitivi.
Ci aspetta un lunghissimo rettilineo e forse, se non troviamo traffico, penso che potrei avere ancora qualcosa da dire e tentare di raggiungere i due davanti e, comunque, “vendere cara la pelle” nei confronti del terzo che mi è attaccato al culo.
Vedo i due davanti che allungano e deduco che c’è strada libera; affondo e parto all’inseguimento. Nello specchio retrovisore vedo che il mio inseguitore perde terreno…bene!! Un occhio al tachimetro e …220!!! Minchia….se ci prendono ci arrestano e buttano via la chiave!! J Viaggiamo a quella velocità due moto davanti, io in mezzo e a chiudere il terzo motociclista dietro di me. Le distanze sono percorse in nanosecondi e vedo che una vettura che viaggia sulla nostra stessa corsia, si avvicina sempre più. Le due moto davanti si spostano a sinistra e passano ma un’auto che arriva di fronte non mi permette di fare altrettanto…”telegrafo” con i freni e per rallentare un po’ e non perdere la velocità acquisita e per segnalare a chi mi segue che un davanti “abbiamo un problema, Huston” J
Freccia a sinistra per segnalare l’intenzione di uscire e non appena sfila l’altra vettura di nuovo gas….non vi dico a quanto abbiamo sorpassato il “malcapitato” automobilista ma la mia velocità era talmente elevata che il terzo motociclista non è riuscito (o non ha voluto? Beh, questo non lo saprò mai…) a passarmi.
Nel frattempo la fine del rettilineo si avvicinava e la successiva curva a sinistra già si palesava all’orizzonte e, visto, che mi ero già divertito abbastanza, freccia a destra (Nurburgring, docet) ho alzato il piede e ho fatto sfilare il terzo motociclista che ha raggiunto i due amici che avevano rallentato un po’ anche loro….una volta ricompattatisi, hanno ripreso il loro ritmo e li ho visti continuare il loro viaggio, spediti, verso il sole dl pomeriggio.
Quanto a me, con un sorriso a 32 denti, accarezzando nuovamente il cruscotto della mia grande E46 e ringraziandola ancora per le performance che continua a regalarmi, mi sono detto :” Beh, mi son divertito”.
JJ